venerdì 3 ottobre 2008

accade di vivere in una sorta di nebuloso presente, fatto di inspirazioni ed espirazioni, di battito cardiaco, di scelte e decisioni. mi alzo alla mattina e scelgo se e come vestirmi, decido di lasciare la finestra aperta mentre non sono in casa, scelgo una scuola o di praticare un hobby in un luogo e in un modo piuttosto che in un altro.
scelgo la via più facile o la più ardita. lascio che siano gli altri a scegliere per me, a scegliere me, oppure mi impongo.

e poi accade che un giorno questo nebuloso presente venga squarciato da un'ora di sole. o magari è solo un respiro, un battito. ma è sufficiente.

ci si accorge che le scelte e le decisioni prese e fatte hanno avuto una preparazione, un lavorìo, una riflessione, pari alle inspirazioni ed espirazioni. nessuna.
nessuna riflessione, nessuna strategia studiata a tavolino, nessun momento di "calma, ragioniamo". tutt'al più c'è stata una breve occhiata data al proprio ombelico, un lento girare di pollici, cui si è messo fine con uno sfacciato sbadiglio.
certo, quelle scelte portavano a strade che noi, in quel momento, non potevamo vedere. ma ora, in questo squarcio di luce, vediamo che in direzioni opposte, parallele, convergenti o divergenti dalla nostra ci sono tante altre strade. quelle che non abbiamo percorso.

e mentre ci rendiamo conto che, con passo incerto, avanziamo verso l'abisso, non possiamo non essere assaliti dal tremendo dubbio di aver sbagliato. tutto.

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