martedì 27 febbraio 2007

Io mi odio profondissimamente, mi detesto oltre quanto possiate immaginare. Io odio le persone che mi stanno accanto. Odio la mia incapacità di farmi del male, odio la mia vigliaccheria. Odio quella coscienza che mi impedisce di agire contro di voi, di imbracciare un fucile e sparare senza ragione, di crogiolarmi tra i vostri resti e sparare a me stesso. Odio questo non sapere cosa c’è dopo, questa riluttanza a darmi la morte, quest’incertezza. Vorrei uscire da me stesso e distruggermi, cancellarmi, separare ogni singola cellula di questo corpo odiato dalle altre. Mi odio. Eppure sono incatenato a me stesso. Io mi odio e io alimento l’oggetto del mio odio. Odio quello che sono, quello che sono stato e quello che sarò. Odio questa presunzione di sapere come diventerò. Odio ogni certezza. Odio ogni incertezza. Mi odio.