se non mangi la crosta della crostata
fai un torto alla mia torta.
è incommensurabile. per questo la sua descrizione è pressoché invisibile. se la state leggendo, complimenti, siete in gamba. in questo blogo vi pianto in faccia me, libri, teatralate, strampalerie grafiche et numerose altre amenità.
mercoledì 11 dicembre 2013
giovedì 10 ottobre 2013
domenica 30 giugno 2013
Del perché i libri vengono sempre prima della zuccheriera
Ebbene, siamo qui oggi a sfatare un mito, un topos, un preconcetto che oramai da secoli si pone a svilire lo spirito critico di intere generazioni.
Alla zuccheriera vien detto: "non tu, sempre i libri prima, lo sai". E tutti a pensare che ciò denotasse il minor valore della stessa, in confronto agli altri. Ciò che è, nell'opinione del soggetto giudicante, ritenuto di maggior pregio, sia il primo ad essere salvato, o scelto, o - nel caso specifico - messo in valigia. Oggi io vi dico (scrivo) tzé. Sciocchezze. Panzane.
"Prima le donne e i bambini": sul Titanic cosa credete significasse? Valevano forse di più? No, signori miei, essi galleggiavano meno! Questa la verità!
"Salvare capra e cavoli": si cita prima la capra perché poi la si può munire di sacche sulla schiena in cui riporre i cavoli. Non una questione di valore, di affetto o di bizzarre gerarchie tra allevamento e agricoltura.
"Prima il dovere poi il piacere": andiamo, non fatemi spiegare l'evidenza, non fatemi insultare così le vostre intelligenze.
E dunque, direte voi, sgomenti all'apprendere tante e tali verità: perché prima i libri? Semplice. Banale. Lapalissiano.
La peculiare conformazione fisica del libro fa sì ch'esso sia particolarmente adatto ad essere posto a fondamento di un insieme di oggetti. (e potrei facilmente fare un parallelo: il contenuto dei libri fa sì ch'esso sia particolarmente adatto ad essere posto a fondamento di un insieme di concetti).
Prima i libri, poi, sopra questi, la zuccheriera. Di modo che essa non subisca danni nel trasporto, né rischi di versare lo zucchero.
Ma perché, continuerete a domandare insolentemente, essa si precipita volendo entrare per prima in valigia?
Ma perché non usate le vostre testoline belle, domando io!
Contenendo zucchero, è tautologico dire che essa è piena di carboidrati, ossia di energia. Alla frase "Si fanno le valigie andiamo su, su, su" non può che accorrere, iperattiva com'è.
Fortunatamente - e mi si perdoni di usare l'avverbio "fortunatamente" - un "Hockety pockety wockety wa" detto al momento giusto rimette ogni cosa al suo posto.
mercoledì 22 maggio 2013
àc-cènti!
sst.
zìtti zìtti piàno piàno, còme sommessamènte canticchiàvano nel rossiniàno barbière, c'approssimiàmo, dotàti di pluràle maiestàtis, a codèsto spàzio, ma ànche spaziétto, spaziùccio, cantòne, no... cantìno, semmài, cantùccio, cantuccétto per non dìre cantuccettìno...
orbène. che dìre? che pensàre? e soprattùtto che scrìvere???
m'azzardài (éhi, dòve finìmmi il plur.mai.?!) tèmp'addiétro a lasciàr picciuòla tràccia délla mìa persistènte esistènza virtuàle. non ricevèndo cénni, muòvo adùnque un àltro pàsso, ché, a quànto pàre, non vi sòn'avventòri a turbàr l'àcqua chèta. e allòr con trepidaziòne gètto sàssi néllo stàgno, ritiràndo pòi sùbito la màno... (...ma no!)
zìtti zìtti piàno piàno, còme sommessamènte canticchiàvano nel rossiniàno barbière, c'approssimiàmo, dotàti di pluràle maiestàtis, a codèsto spàzio, ma ànche spaziétto, spaziùccio, cantòne, no... cantìno, semmài, cantùccio, cantuccétto per non dìre cantuccettìno...
orbène. che dìre? che pensàre? e soprattùtto che scrìvere???
m'azzardài (éhi, dòve finìmmi il plur.mai.?!) tèmp'addiétro a lasciàr picciuòla tràccia délla mìa persistènte esistènza virtuàle. non ricevèndo cénni, muòvo adùnque un àltro pàsso, ché, a quànto pàre, non vi sòn'avventòri a turbàr l'àcqua chèta. e allòr con trepidaziòne gètto sàssi néllo stàgno, ritiràndo pòi sùbito la màno... (...ma no!)
mercoledì 1 maggio 2013
sabato 20 aprile 2013
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