giovedì 16 marzo 2006

Il morbo

Il morbo mi colse! Sventura su di me!

Mi prese alla gola morboso e ammorbante e con passo felpato m'indusse suadente a sostare ammorbato nel letto morente. Il morbo spaziante nel cavo espirante mi rese affannoso e assente di fiato. Il morbo penoso di forze affamato, il morbo - malnato! - assai dispettoso. Il morbo mi tenne nel letto ancorato, distante dal luogo codesto, eppur torno! Il morbo graffiato, eroso, limato, il morbo aggredito è ormai debellato. E torno vincente esultante ammirato, e sfolgoro indenne da voi evocato.

4 commenti:

utente anonimo ha detto...

Come ti capisco, una volta mi colse un morbo maligno: il morbillo.
La modesta cura per l'accorata, maldestra ammalata era un cuscino scosceso intriso di siero disciolto. Così, ammorbata e ammaliata dal siero salino divenni seriosa e silente... assopita, sognai sirene morse da cavalli morelli vicino ai coralli... mistero irreale e insoluto, illusione allucinata creata da quel morbo latente e imperante che lento e beffardo mormora alle membra "rimembri la sanità mentale?". Un momento bastò, il morbino infantile destò il mio senile senno assonnato e mi trovai distesa, avvolta in una morbida coltre di lana, col morbo dissolto in un riso di bimbo.

parresia ha detto...

Tutto ciò è quanto meno morboso...

utente anonimo ha detto...

...è vero, ma ci siamo dentro entrambi!

Questor ha detto...

Ma alla fine il morbo morboso fu ammorbato e i morbidoni vinsero rifulgendo di luce morbidosa!