martedì 27 marzo 2007

Dialogo Sintomatico Dell'Umana Condizione

Personaggi:
la Bocca
l'Orecchio (che non parla)

LA BOCCA (rivolgendosi all'Orecchio): Senti un po'.
L'ORECCHIO (ascolta).


(sipario)

mercoledì 21 marzo 2007

L'inconcludente

Andrò ora ad esporvi l'utilità di un ombrello:

mercoledì 14 marzo 2007

Sul concetto di equilibrismo sociale avanzato dal signor Gravini Della Carmagna

Nel 1527 Simone Gravini Della Carmagna affermava, nel suo celebre Folada de cerveza, la sostanziale affinità dell'equilibrismo sociale con l'ardimento operoso, teorizzato soltanto cinque anni prima da Ludovico Maretti. Non è mia intenzione sollevare un vespaio, e tuttavia non posso esimermi dal dichiarare la mia sostanziale avversità a tale - a mio avviso - pomposa quanto ingiustificata affermazione. Lo Zeuberg sosteneva, già nei primi anni del Settecento, la riconducibilità di tali affermazioni, e peraltro di tutta la Folada, al momento storico, allo spirito dell'epoca, all'aria leggermente frizzantina che si respirava nell'anno di pubblicazione dell'opera, e tuttavia il suo giudizio sul Gravini mi pare ancora troppo moderato, troppo intriso di quel rispetto che i secoli hanno incondizionatamente tributato allo scrittore ispano-piemontese. Lo so, intere generazioni di professori inorridiranno, ma io dichiaro l'assurdità di tutta la faccenda. L'ardimento operoso è concetto tale da rivestire importanza fenomenologica non piccola, e la sua applicazione all'ermeneutica dell'attivismo si sposa degnamente con le più avanzate teorie epistemologiche. L'equilibrismo sociale non ha nulla di tutto questo. E' concetto povero, infimo addirittura, basato su pallide concezioni geometriche condivisibili forse solo in un'impostazione copernicana. L'accostamento di due idee così in contrasto tra loro potrebbe valere solo a dimostrare quanto vari possono essere gli esiti del ragionamento umano. Null'altro.

giovedì 8 marzo 2007

La luna è fatta di formaggio

Lo so, penserete che questa affermazione è di una banalità assoluta, ma è un dato di fatto che non è giusto tacere.

La luna è fatta di formaggio. I romantici parlano di un provolone volato in cielo per amore di una stella, i campanilisti sostengono si tratti di asiago, altri inneggiano a favore del grana, i francesi - come al solito - tendono a distinguersi parlando di brie. Sicuramente non è stracchino. Studi accurati sulla rifrazione della luce escludono il formaggio verde e il fontina. Personalmente non ho obiezioni al groviera, anzi mi pare il più appropriato.
Ma la questione è un'altra. Taluni facinorosi hanno recentemente preso a ribellarsi alla coscienza comune, alla conoscenza innata, al dato di fatto, ed hanno iniziato a spargere come untori falsità inopinabili sul conto dell'amato satellite. Dicono che la luna - inorridisco al pensiero - è fatta di prosciutto. Quale enormità. E c'è di peggio! Persone fino a ieri rispettabilissime sono state udite affermare che la luna è fatta di carta velina, con dietro una lampada. A tanto, si è arrivati.
Non credo di poter reggere oltre. Vado a metteremi in lavatrice, ho bisogno di farmi una centrifuga.

venerdì 2 marzo 2007

La disillusione.

Di fronte all'ennesimo esemplare mi ero definitivamente persuaso del cambiamento di forma delle gru.
Cinque minuti dopo mi appare una gru old style.


La disillusione è tremenda. Quello che avevo dato per vero si rivela falso. Io stesso che mi sono spacciato per scettico mi rivelo diverso da ciò che credevo. Non avevo dubbi, in merito. Le gru venivano fabbricate diversamente da prima, diversamente dalla mia infanzia, diversamente dal passato. Non avevo dubbi, in merito. Non mi piacevano neanche tanto, queste gru new style. E invece. Avrei dovuto dubitare, dubitare con costanza, dubitare sempre fino a prova contraria. L'ho avuta, la prova contraria. La prova che avrebbe confortato un legittimo dubbio. La prova contraria alla mia certezza.


Che batosta.

Avrei dovuto dubitare, indubbiamente.