sabato 19 dicembre 2009

ovvìa. fughiamo ogni ulteriore indugio e verghiamo quivi ciò che da non poco tempo già avrebbe dovuto essere vergato.
dopo il ritorno all'amato isacco seguirono nella di noi lettura i tali libri:
"il vestito di lana" di enrico bordeaux
"le chiavi del regno" di arcibaldo giuseppe cronin
quindi ci si diede ai gialli, per ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo (?)
"tre nomi da ricordare" di mariona rosen
"la maschera del buio" di filippo gooden
"mors tua" di danila comastri montanari
"la donna del mistero" di anna caterina green
"l'affare d'arblay" di riccardo austino freeman
"charlie chan e il custode delle chiavi" di earlo derro biggers
"il caso del terrier scozzese" di s. s. van dyne
letti con alterno gusto ma innegabile velocità.
venne dunque dicembre, e con esso si disanimò la nostra voglia di lettura.
adesso però ricomincio, anche perchè fino a qui sono a 16 libri, praticamente a metà aprile, rispetto al mio buon proposito duemilanovesco. cavoli.

giovedì 3 dicembre 2009

fenomenologia dell'innamoramento (degli altri)

che gli innamorati si nutrono d'amore, e per farlo necessitano di tempo.
che gli amici si nutrono d'amicizia, e per farlo necessitano di tempo.
che nella natura nulla si crea e nulla si distrugge, e amicizia e amore combinati allargano un cuore, forse, ma non il tempo.
che chi trova un innamorato qualche amico lo lascia indietro, ed è giusto così.

nota a margine per la bari**a: i libri ti condiscono la vita. gli amici passano.

lunedì 12 ottobre 2009

a causa del peccato originale mi son preso proprio una bella lavata di capo

venerdì 2 ottobre 2009

e così si passa da "il canto dell'abisso" di sydney van scyoc, e si arriva all'ormai consueto isacco, con "la fine dell'eternità" di isaac asimov (che storia. mamma mia. che storia.)

mercoledì 16 settembre 2009

termina gennaio, con "il circolo dante" di matthew pearl, che, se avesse un autore con pretese meno dostoevskijane e un miglior traduttore, sarebbe proprio un bel libro.

mercoledì 9 settembre 2009

de data

e dopo il ridondante sette settembre oggi è il modulare 09 09 09

mercoledì 2 settembre 2009

ed eccoci giunti al quarto titolo dell'anno, che - ahimé - ancor non esaurisce il mese di gennaio. "firmino" di sam savage. e su di lui già è stato scritto abbastanza.

lunedì 31 agosto 2009

la terza settimana dell'anno reca nelle sue serate leggìfore il titolo "marco e mattio" di sebastiano vassalli.
se il vassalli o un qualsiasi zoldano quivi di passaggio mi rivelasse se si pronuncia màttio o mattìo, gli porterei indubbia riconoscenza.

martedì 25 agosto 2009

il secondo libro dell'anno è "il segreto della torre", di certa naidra grey.
letteratura da ombrellone, o, come nel mio caso, da amaca. assolutamente.
perdibile.

martedì 30 giugno 2009

a me poi piace pensare che michele figliodigiacomo sia andato in paradiso, dove ha scoperto che Dio è nero, ed ora gli sta insegnando a ballare
chi sta insegnando a chi è un mistero, entrambi hanno un gran senso del ritmo

lunedì 15 giugno 2009

Dei buoni propositi, del sertao e di altre cose che non c'entrano affatto

Ebbene. Vedo benissimo nei vostri occhi l'insistente, ed a tutt'oggi irrisolta, domanda. (è inutile che tentiate di occultarla dietro gli occhiali, sciocchini, le lenti sono travedibili) (dove avevo letto una disquisizione sul trasparente e il travedibile? mah...)
La domanda, che mi permetto di specificare, è: che fine ha fatto il titolo della settimana? Dove sono i titoli delle millanta settimane scorse??
Ed io mo ve lo dico.
Essi (i titoli) appartengono a libri che non ancora ho letto, benché mi fossi proposto di farlo.

Esplico, enarrando.

L'ultima sera dell'anno passato io dissi ad alta voce: il mio buon proposito per l'anno venturo è di leggere - in media - un libro a settimana.
A bassa voce, soggiunsi: e di ogni libro letto posterò il titolo sul blog.

Venuto l'anno, il primo dei suoi giorni, mi accinsi alla lettura di un libro: "Grande sertao" di Joao Guimaraes Rosa.
Una manciata di minuti fa, l'ho finito. Ed or ora ve lo posto.




La cosa che non c'entra affatto, e peraltro scrivo ad personam: "inscritto", che tra l'altro, come certo hai già notato, è assai meno fasullo di "tungsteno".

mercoledì 20 maggio 2009

Nel corso di una conversazione(?) con un amico(?) dichiaro bellamente la mia dipendenza dalla marijuana.
[per inciso: io non dipendo assolutamente da alcunché, e non ne faccio nemmeno uso]

La scena seguente è ambientata in una chiesa.
Un prete si scaglia con toni savonaroliani contro un organista, reo di aver parlato, o mosso dei fogli, o che ne so, durante la messa. Una vera e propria aggressione verbale ingiustificabile. Durante la predica mi rivolgo all'organista, sottovoce, cercando il momento in cui il prete suddetto non guarda dalla nostra parte. Ma lui ci vede, e si rinnova l'invettiva - imbarazzante per tutti gli astanti - con forza raddoppiata. Essendo responsabile di tale ripresa, la mia mortificazione è somma. Eppure non è nemmeno paragonabile alla "mortificazione" che si scopre il giorno dopo. Il prete viene ritrovato dietro l'altare, o almeno in parte si trova lì. Manca il pezzo dal torace in giù. E poi chi l'avrebbe detto che un prete può contenere tanto sangue?

martedì 28 aprile 2009

C'è qualcosa che vorrei dirvi prima di cominciare a parlare

a gentile richiesta (sì, sì, lo ammetto, anch'io mi crogiuolo della possibilità di usare questa formula, sì, sì, come te, quella volta, già.)
dicevo... a gentile richiesta torno ad appostare il virtualuogo da me creato e recentemente iponutrito.
e mi dispiaccio - ma non troppo - della scarsa mia presenza costì, giacché cose da dire di tant'in tanto ne ho avute (e non le ho dette) e l'idea che qualcuno si scomodi a vedere se ce ne son di nuove mi gonfia come un tacchino americano in novembre.
ovvìa, "fan" mi pare termine financo esagerato, ma ti ringrazio, amico che fuggevolmente ci siam visti l'altra sera, di cotanta espressione.
e vedrò di comparire un po' più spesso.

martedì 3 febbraio 2009

Mi lascio ipnotizzare dalla mostra, accattivante nonostante la gente che l'affolla. Incasso la delusione di un laboratorio di enigmistica troppo veloce e troppo poco coinvolgente. Poi gioco a calcio telecomandando un robot, segno, e sono felice.

mercoledì 21 gennaio 2009

omaggio

bramoso di un titolo,
studiò troppo.
perito,
perì.



eager for a degree,
studied too much.
expert,
perished.