mercoledì 26 aprile 2006

Le belle ricorrenze...

...sono quelle in cui la tua bella città ti organizza una bella manifestazione con bella musica bellamente gratuita in memoria delle belle gesta passate.
E ti ritrovi ad ascoltare una simpatica orchestra che fa musica tzigana, che suona in onore della Liberazione di un po' di anni fa e in onore della liberazione di un po' di giorni fa... ("perchè qui sul palco, a suonare, siamo tutti coglioni") E in quella bella ricorrenza sei felice di essere un coglione in mezzo a tanti.

Le belle serate...

...sono quelle in cui la tua bella città ti organizza una bella rassegna artistica a base di bella musica bellamente gratuita. E in quella bella serata sei felice di pagare l'ici al tuo comune.

giovedì 20 aprile 2006

Stamane

Stamane, mentre con finta arte mi tagliavo i capelli, rinvenni, parte integrante della mia chioma, un ricciolo biondo, e, poco più in là, ma sempre saldamente radicati alla mia cute, dei capelli bianchi. Lo scetticismo s'impone: invecchio o ringiovanisco?

mercoledì 5 aprile 2006

Le plaisir

Ovvero: del piacere della zeta

E’ mia teoria, sostenuta ormai da tempi immemori, che nel pronunciare la lettera zeta si provi piacere. In qualsiasi modo essa venga pronunciata.

E però. Esiste una differenza sostanziale e fondamentale in questo piacere. Vi è infatti un piacere pragmatico, ed un piacere edonistico.
Il piacere pragmatico è quello che tutti noi sperimentiamo: derivante dalla pronuncia pura e semplice, che sia sorda o sonora, dell’affricativa dentale.
Il piacere edonistico è invece proprio della pronuncia romana – ma non solo – della Z. Trattasi di quel suo particolare suono strascicato, indugiante, quel perder tempo (o prender tempo) nell’atto concreto dell'esecuzione sensibile, immediatamente seguìto da una pronuncia più rapida e noncurante delle vocali seguenti, quasi a voler recuperare il tempo perso.
Un piacere edonistico, dicevo. Un gusto, tutto personale, della zeta per la zeta.

martedì 4 aprile 2006

Eureka

Scoprii, non long time ago, che il numero dei miei fedeli e affezzionati lettori aumentò. Imperciocchè mi dissi "dovrò scrivere cose più intelligenti". Già. Bene. Come fare? Non riescoci. Pensovi con intenzione e ripetitivamente applicomici senza risultati. Risultante l'ingarbugliamento infastidente dei miei tre neuroni. Due si sono attorcigliati strangolando le sinapsi, l'altro li saluta da lontano senza abbracciarli. Svolgonosi e riavvolgonosi siccome videotape. Aggrumanosi nella net, addormonosi. Che fare? Achtung, rallento l'attività on my head. Non c'è più attività. Svaniscemi l'hard disk. Fondemi la ferraglia pesante. Affogo. Facciomi forza, impegnomi. Ergo riemergo dal gorgo. Ritrovomi scrivente su schermo lampante. Ma sempre rimangon scemenze.